ECG Elettrocardiogramma

In cosa consiste e quando è indicato eseguirla?

Quando eseuguirlo?

SINTOMI DA ATTENZIONARE

Il medico può prescrivere l’elettrocardiogramma in presenza di alcuni sintomi, quali:

  • dolori al petto;
  • tachicardia o palpitazioni;
  • difficoltà respiratorie come affanno o respiro corto (dispnea);
  • vertigini, stordimento;
  • stanchezza e debolezza non giustificate.
PRIMA DI INIZIARE UN ATTIVITA' SPORTIVA

Molte alterazioni cardiache sono silenti, prima di iniziare una nuova attività sportiva, sopratutto se a livello agonistico, si consiglia di eseguire una visita per escludere patologie cardiache latenti

PRIMA O DURANTE UNA GRAVIDANZA

La gravidanza è un periodo di richiesta fisica intensa per il corpo della madre, consigliamo di eseguire una visita cardiologica prima o durante una gravidanza per monitorare il cuore della paziente.

In cosa consiste?

L’elettrocardiogramma è un esame cardiologico non invasivo e che non richiede alcuna preparazione, tramite il quale è possibile registrare e visualizzare graficamente l‘attività elettrica del cuore nel caso in cui il medico sospetti aritmie, squilibri elettrolitici e altri disturbi cardiaci

A cosa serve?

L’ECG è utile per diagnosticare molti disturbi, tra i quali:

  • irregolarità del ritmo cardiaco (aritmie), frequenza cardiaca veloce (tachicardia), lenta (bradicardia) o irregolare (fibrillazione atriale, flutter atriale ecc.);
  • La presenza di condizioni cardiache, caratterizzate da un’alterazione della conduzione elettrica  (blocchi di branca, blocchi atrio-ventricolari)
  • cardiopatia ischemica, causata dalla diminuzione di ossigenazione del muscolo cardiaco per il restringimento o l’ostruzione completa delle arterie che portano il sangue al cuore;
  • patologie del muscolo cardiaco (cardiomiopatie), condizioni che alterano la capacità di contrazione e/o rilasciamento del cuore per la dilatazione o l’ispessimento delle pareti del muscolo;
  • alterazioni congenite e/o aquisite  potenzialmente associate a stati pro-aritmogeni (QTc lungo, pattern di Brugada ecc).
  • Inoltre, l’elettrocardiogramma consente di valutare:
    •  Il funzionamento di pacemaker e dispositivi analoghi (come per esempio il defibrillatore cardioverter impiantabile), nei soggetti che ne sono chiaramente portatori.
    • Gli effetti sul cuore di quei farmaci che potrebbero alterare, in alcune circostanze, la frequenza o la conduzione elettrica del cuore.

L’ECG viene richiesto anche per monitorare l’andamento di un disturbo cardiaco, valutare l’efficacia delle terapie o di dispositivi come il pacemaker.

COME SI ESEGUE?

ECG A RIPOSO

Prima che abbia inizio l’elettrocardiogramma a riposo, un assistente del medico – in genere un infermiere – invita il paziente a togliersi gli indumenti e ad accomodarsi in un comodo lettino, presente nell’ambulatorio dove avverrà la procedura diagnostica.
Al termine di questa parte preliminare, lo stesso assistente applica sul torace, sulle braccia e sulle gambe del paziente gli elettrodi dell’elettrocardiografo.
In numero di 12 o 15, gli elettrodi per un ECG a riposo sono di fatto delle placche metalliche, applicabili alla pelle in vari modi: tramite una porzione adesiva (in questo caso assomigliano a dei cerotti), tramite ventose o tramite un gel adesivo.
Dopo l’applicazione degli elettrodi sul paziente, il “solito” assistente medico o il cardiologo avviano l’elettrocardiografo e ha così inizio la registrazione.
La fase di registrazione dura in genere pochi secondi, che è quanto basta per ottenere un tracciato sufficiente a una valutazione della funzione cardiaca.
Durante la procedura vera e propria, il paziente deve respirare regolarmente – salvo altre indicazioni – ma non deve muoversi o parlare, perché così facendo potrebbe falsare l’esito dell’esame.
La durata di un elettrocardiogramma a riposo, da quando il paziente entra nello studio medico a quando termina la registrazione, è di qualche minuto.

ECG secondo Holter

L’elettrocardiogramma secondo Holter è un tipo di elettrocardiogramma che, grazie all’impiego di un elettrocardiografo portatile, permette di monitorare la funzione cardiaca nell’arco di un certo periodo di tempo, in genere 24-48 ore.
L’idea di realizzare un elettrocardiografo portatile, che registrasse la funzione cardiaca per un certo numero di ore consecutive, nasce dalla necessità di “catturare” quelle aritmie transitorie, discontinue e a comparsa sporadica, che un ECG a riposo, della durata di pochi secondi, può non evidenziare.

ECG SOTTO SFORZO

L’elettrocardiogramma sotto sforzo prevede la registrazione della funzione cardiaca di un individuo, mentre quest’ultimo sta compiendo un attività fisica che richiede uno sforzo o dopo aver assunto una sostanza farmacologica che agisce sul cuore e provoca gli stessi effetti dello stimolo fisico. 
Lo scopo dell’elettrocardiogramma sotto sforzo è quello di vedere il comportamento del cuore, durante uno sforzo fisico: come varia il ritmo cardiaco, che problemi cardiaci può suscitare la maggiore richiesta di sangue da parte dell’organismo ecc.
La zona di applicazione degli elementi registratori è soltanto il torace, in quanto il coinvolgimento di altre aree anatomiche impedirebbe al paziente di muoversi con disinvoltura, durante l’esercizio fisico.

La durata di un elettrocardiogramma da sforzo, da quando il paziente entra nello studio medico a quando termina la registrazione, è di circa un ora

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